Nel divenire dei colori delle stagioni, ci s'immerge nella natura e si giunge a Castel San Lorenzo, in provincia di Salerno.
Qui i vigneti accompagnano gli uliveti, nel solcare i declivi discendenti, attraverso i percorsi naturalistici, per tuffarsi nel fiume Calore; così disegnando armonia e suggestione sulla collina, che introduce alla montagna ed alla Valle del Calore Salernitano.
Castel San Lorenzo è situato in vasta area protetta nel Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, a pochi chilometri da Paestum, dal Mar Tirreno e dal capoluogo di Provincia.
Il territorio è attraversato dal fiume Calore Salernitano, che nasce dalle pendici del monte Cervati ed ha un corso tortuoso e spettacolare. La fauna è caratterizzata dalla presenza di cinghiali, volpi e fagiani.
Il borgo antico del paese conserva strette viuzze che si immettono nella piccola Piazza Umberto I, dove sono visibili il vecchio Municipio – che ospita il Museo della Civiltà Contadina - ed i resti di Palazzo Carafa, dal quale recentemente è stato recuperato il Belvedere “Cosimo Capozzolo”, da cui si può ammirare buona parte della Valle.
L’accoglienza a Castel San Lorenzo è un valore diffuso e particolarmente sentito dalla Comunità Locale.
Chi arriva viene accolto con cordialità e simpatia e viene accompagnato alla scoperta dei sapori e della qualità dei piatti della tradizione locale: il lavoro dell’uomo in armoniosa relazione con la terra, l’incanto del gusto donato dai prodotti del suolo nati dalla sana tradizione contadina.
Il modo migliore per scoprire Castel San Lorenzo è lasciarsi accompagnare dalla comunità locale in un percorso visivo e di degustazione, tra tradizioni popolari ed artigianali, nonché tra i profumi dell’ottimo vino, dell’olio novello, dello scazzatiello castellese, del torrone, del capocollo e degli altri squisiti prodotti della filiera agricola contadina. Si potrà vivere un’esperienza immersiva ammirando le sapienti e abili mani delle donne castellesi, che diventa arte nel ricamo e nell’elaborazione del corredo tradizionale, e dei contadini, che intrecciano cesti di vimini belli e resistenti.
L’incrocio delle vie comunali, tra i colori tipici del Meridione, è luogo ideale per i esperire percorsi di trekking -anche a cavallo- alla scoperta della campagna e della natura.
Castel San Lorenzo è terra di grandi passioni.
Castel San Lorenzo è testimone del grande amore tra Luigi e MoKrina che, dai campi di concentramento nazisti, dove si incontrarono - in cui lui era un giovane Militare italiano e lei una prigioniera ucraina -, giungono fino ad oggi in un eterno abbraccio, fissato nella statua a loro dedicata: a Castel San Lorenzo ed a Kiev, infatti, la loro statua celebra l’amore universale.
Origini e storia del Comune
Il Comune ha origini medioevali. Le prime tracce di Castel San Lorenzo sono di poco successive all’anno mille.
Nel luogo in cui oggi sorge Castel San Lorenzo, nel XII secolo, vi era una folta boscaglia, in cui si trovava una Chiesa dedicata a San Giovanni Battista. In quei pressi, vi era un Casale detto Santa Maria de Strictu, di cui attualmente rimane soltanto la Chiesa denominata Santa Maria della Stella. Poco lontano, dove ora sorge l’area del Camposanto, fu fondato un monastero di Benedettini dedicato a San Lorenzo, che dal nome del vicino Casale prese il nome di “Monastero di San Lorenzo De Strictu”.
Si racconta che il Regio Governo di allora, per tenere lontani i ladri e gli assassini, fece costruire, presso la Chiesa di San Giovanni, tre torri (richiamate ancora oggi nello Stemma del Comune), che furono presidiate da una guarnigione di soldati. Fu allora che gli abitanti del vicino Casale di Santa Maria De Strictu e dei paesi limitrofi, per essere più sicuri e protetti, e per godere dell’assistenza spirituale dei religiosi del vicino Monastero di San Lorenzo, cominciarono a costruire le loro case intorno al Monastero, dando origine a poco a poco ad un paese.
Il nome del paese Castel San Lorenzo (di Strada) trasse origine dagli elementi che caratterizzavano il luogo: “Castello” - dalle tre torri (Castelli – Castra) o dal Palazzo Principesco (Castrum) - “San Lorenzo” - dal nome del Santo cui era dedicato il Monastero - “De Strictu” -.
Con il passare del tempo il paese s’ingrandì sempre più per l’arrivo di altri abitanti, come si evince dai libri parrocchiali più antichi.
Una fonte importante per la ricostruzione delle vicende storiche dell'abitato è stata la bolla di Celestino III del 1191, indirizzata ai monaci di San Lorenzo de Strictu, ed in cui è contenuto il riconoscimento al cenobio di una serie di proprietà.
I primi feudatari del nuovo paese furono gli Abati del vicino Monastero dei Benedettini; successivamente, il feudo passò alla famiglia Pipino e, da questa, al casato dei Carafa, nobile famiglia napoletana che ha annoverato tra i suoi antenati, viceré, governatori, arcivescovi e anche un papa (Paolo IV).