Il percorso di tipo escursionistico/difficile, ma affascinante, attraversa luoghi del pellegrinaggio e della pastorizia richiamandone luoghi e leggende. Parte dal Santuario della Madonna di Novi sul Monte Gelbison passa per la Croce di Rofrano, attraversa il Passo della Beta e termina lungo il sentiero che porta a San Menale Il sentiero attraversa splendide faggete e sorgenti. Dalla Croce di Rofrano dopo aver attraversato “Le crocedde”, arriva al Passo della Beta e continua lungo il versante est del Monte Gelbison detto “Monte Scuro”. Su questo tratto un tempo si svolgevano le attività del bosco: erano presenti i carbonai e si rinvengono antichi forni in pietra per la cottura del pane e, nei punti critici, muretti a secco per il passaggio dei muli. Proseguendo il cammino si arriva alla “Cugnola de li Lupi” dove si trova “La Preta de la Posta”, pietra che si racconta essere il luogo di posta per il controllo dei lupi, si prosegue verso la Punta della Cresta e si giunge alla località “Crepavuoi” (Crepabuoi) che prende il nome dall’omonima sorgente, dove si trova un’area attrezzata. Terminata la faggeta, si attraversa un bosco di ontani con diversi punti panoramici. Si passa successivamente in un’area con peri selvatici detta “u frutto de u piro” e si giunge a “u tuozzo de le scaledde” (Cuozzo delle Scalelle ). Il percorso passa per la località “Aria di Marco” dove è presente anche una sorgente.
Proseguendo attraverso castagneti e radure pascolive si raggiunge la località di San Menale nel comune di Rofrano.