La capanna italica, costruita a Sacco Vecchio, fu realizzata con i materiali presenti sul luogo: pietre, legno e ginestre; aveva una superficie di circa 16 metri quadrati e una altezza al punto massimo di metri 2,60. Si iniziava la costruzione formando un perimetro, di solito quadrato, di muratura di pietre a secco, larga meno di 40 centimetri e alta 1 metro, all’interno veniva inserito negli angoli e al centro di ogni singolo muro un palo a forca di legno, di solito orno-frassino; questi pali erano tenuti assieme da pali trasversali leggeri legati sia alle basi che al punto dove la struttura cominciava a fare il colmo di copertura a circa 2 metri di altezza. Altri 8 pali leggeri venivano collocati sui trasversali alti e aggettavano verso il centro della struttura guadagnando l’altezza di metri 2,5 dove venivano fermati con legacci di ginestra. La struttura era coperta da fascine di ginestre compattate secondo una tecnica particolare ancora in uso presso i pastori locali per la costruzione di ricoveri temporanei.
La compattatura delle ginestre copriva tutto il muro basale per tutta la sua larghezza; le singole fascine venivano legate e fissate al telaio interno in legno. Il tetto, sufficientemente spesso, era formato sempre da fascine di ginestre compatatte; queste erano fissate ai pali di copertura, ed erano sistemate in modo da sporgere sulle pareti laterali della struttura; al centro della copertura veniva lasciato un foro per la fuoriuscita del fumo. La pendenza della copertura era discreta per favorire lo scolo dell'acqua. Ancora oggi al centro di queste strutture sul pavimento si trova traccia del focolare che veniva acceso per riscaldarsi, per cucinare e per arrostire la carne. Sempre al centro di queste strutture nel punto dove era il focolare si trovano i reperti archeologici più interessanti insieme ad ossa di animali e a residui addirittura della cenere perché il terriccio in questi punti diventa grigiastro.
I cocci trovati nelle capanne sono della tarda età del bronzo, dell’età del ferro, del periodo di Villanova, del periodo etrusco, del periodo lucano, del periodo romano. I cocci di origine greca sono rari; questo è facile da spiegare visto che le abitazioni delle popolazioni greche non erano la capanna italica, ma strutture in muratura più comode e ampie e soprattutto perché i Greci non hanno sorpassato la fascia costiera, pur avendo però esercitato un influsso notevole sulle culture interne. Non esiste cocciaglia riferibile al medioevo o a epoche successive.
Queste strutture al presente costituiscono i ruderi più interessanti di Sacco Vecchio.