Di grande interesse speleologico e scientifico è la grava di Vesalo, uno dei fenomeni carsici più famosi agli speleologi d'Europa. Rappresenta il più grande inghiottitoio nel complesso appenninico Alburni-Cervati.
Un inghiottitoio è una cavità, generalmente a forma di imbuto, che si forma a causa del processo di scioglimento delle rocce carbonatiche (come i calcari, le dolomie, i marmi) rese solubili da una reazione tra acido carbonico (anidride carbonica in soluzione acquosa) e il carbonato di calcio di cui le rocce sono composte.
L'erosione può assumere forme diverse: superficiale, come avviene per i campi solcati o nelle doline, o più profonda e sotterranea, come nel caso degli inghiottitoi.
L'ampia voragine, costituita da un doppio pozzo di 43 e 100 metri al cui fondo si apre una caverna a galleria, nella quale si riversano le acque del torrente Silenzio in piena, è costituita da un susseguirsi di pozzi, cascate e laghetti, definiti cavernose Blanc, Lago Laurino, galleria delle marmitte, Galleria Luberns, Sala La Bruna, Sala del camino, Antro degli Opilionidi, Discesa Durante.
La notevole umidità e la particolarità del suolo hanno consentito lo svilupparsi di particolari forme di flora e fauna.
La maggior parte di queste caverne sono visitabili solo dagli speleologi.