La chiesa parrocchiale dedicata a S.Biagio, vescovo e martire, la cui festività cade l’8 luglio, è molto antica. Secondo il manoscritto del notaio Vincenzo Fasano, fu costruita tra la fine del secolo XII e l’inizio del XIII, cioè tra il 1180 e il 1230. Fu ampliata nel 1432, perchè insufficiente al notevole aumento della popolazione, per l’esodo di intere famiglie che avevano definitivamente abbandonato, tra il 1412 e il 1420, la cittadina di Fasanella, a causa della peste e dall’invasione di cavallette.
Nonostante dal popolo chiamata chiesa di S.Biagio, ufficialmente fu dedicata al santo solo il giorno 8 luglio 1781 dal vescovo di Capaccio mons. Angelo Zuccari. La scelta di S. Biagio come patrono del paese fu dovuta al fatto che la popolazione di Fasanella era stata decimata dalla peste e successivamente dal “mal di gola” (difterite). All’interno della chiesa è possibile ammirare il cappellone a sinistra dell’altare maggiore, che è affrescato e dotato di un altare in legno di stile barocco, pregevole lavoro del 1712; l’altare è sormontato da una pala di legno raffigurante il SS. Corpo di Cristo, di scuola fiamminga, ma di autore ignoto, risale al 1590, epoca segnata sul quadretto dell’Ultima Cena, unita alla pala.
Il portale della chiesa scolpito a fogliami e simboli eucaristici, opera di Francesco da Sicignano; sormontato da una lunetta con all’apice il mezzo busto di Dio Padre, anch’essa di pietra, che racchiude tre statue, rappresentanti la Madonna col Bambino al centro, S. Ottato Milevitano e S. Pietro Apostolo ai lati. Le basi del portale poggiano su due leoni, che il tempo e le intemperie hanno deteriorato. L’altare maggiore è di marmo bianco, con intarsi colorati, dietro vi è il coro, con numerosi stalli, sotto una volta decorata con al centro le immagini del Redentore, S.Gaetano e S.Ottato.