Sorta come edificio conventuale dei Padri Minori di san Francesco. Sull'entrata della chiesa si notano due leoni e, all'aprirsi della porta, si trova una scala interna, che conduce alla chiesa vera e propria. Essa è divisa in due navate, di cui quella laterale in mattoni. In quest'ultima si conserva un grande crocifisso, mentre ai lati si trova una caratteristica statua di san Sebastiano, raffigurato nel momento del martirio, mentre guarda alla colorata vetrata che raffigura la Madonna col bambino. Nella navata centrale si nota sin da subito sull’altare il cinquecentesco affresco raffigurante la Pietà, con evidenti riferimenti a Cimabue. Purtroppo non è giunto sino ai giorni nostri il volto della Madonna, colpito accidentalmente con un palo da degli operai. Sovrasta l'affresco la settecentesca statua della Madonna delle Grazie, proveniente da Napoli. L'altare è contornato da statue che raffigurano sant'Antonio da Padova, san Francesco e san Michele. Infine, sempre nella navata centrale si conserva un grande polittico al cui interno sono conservate reliquie dei santi rappresentati. Il polittico è fiancheggiato dalla statua dell'Immacolata. Il convento ha ospitato, tra i tanti monaci, anche fra' Lorenzo Ganganelli, che in seguito prese il nome di papa Clemente XIV.